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casa Gamba, si trovò tutto verdeggiante e bello, e questo fu il primo di una lunga serie
di miracoli che T Immagine cominciò a fare e che per suggerimento dell’Autorità
ecclesiastica furono poi autenticati.
Per il fatto che la fiera di Lugo ha sempre avuto luogo in settembre, e che la festa della
B. V. Di Sulo fino al 1842, come risulta dall’archivio parrocchiale soleva celebrarsi il
29 settembre, è ovvio ritenere che il primo miracolo sia avvenuto il Sabato 29
settembre 1618, giorno di San Michele.
Ben presto si diffuse la fama di tal prodigio e incominciò l’affluenza dei devoti e dei
visitatori dalle ville vicine. Fu pertanto collocata la sacra Immagine in una celletta di
legno e più tardi in una celletta a muro per cura della contessa Giulia Aldobrandini
forse consanguinea di Clemente Vili, sposata al sig. Conte Pietro Gambi, o Gamba.
Il 18 novembre 1691 avendo il Rettore di Filetto e Sulo informato la Curia Vescovile di
Forlì che persone della città e diocesi di Ravenna avevano ricevuto grazie segnalate,
il Vescovo Rasponi scrisse al Vicario Apostolico Generale di quella città perché
volesse procedere a quelle dimostrazioni che convengono in simili casi a fare legittimo
processo, come più vicino alle persone, servendosi, se così credeva, del notaio
Giuseppe Maioli, e poi trasmettendo gli atti a Forlì. Fu subito esaudito e furono
trasmessi a Forlì i verbali di due processi che accertavano due grazie segnalate e ne
fu comunicata copia autentica all’archivio parrocchiale di Filetto. Ecco i fatti:
Margherita moglie di Tomaso Curti di Ravenna, trovandosi da lungo tempo gravata da
spiriti maligni, sicché gridava giorno e notte, restando alle volte come morta, fu
condotta una Domenica di Agosto 1691 a visitare la B.V. di Sulo. Entrata nella Celletta,
cominciò a gridare altamente e si lasciò andare come morta. Iniziata poi la recita delle
Litanie da certo sac. D. Sebastiano Bongiovanni, quando fu all’invocazione « Spiritus
sancte Deus, Sancta Maria » si videro smorzarsi due candele sull’altare e rovesciarsi
un candeliere. Poco dopo Margherita si levò gridando forte: O Maria, sono libera. Ed
era guarita. Antonia del fu Andrea Gattamorta, pure di Ravenna, da più di quattro anni
travagliata da singhiozzo, sperimentate invano le cure dei medici Loreta e Gentil, il
Lunedì di Pentecoste, 4 Giugno 1691, andò a visitare la Celletta di Sulo per
raccomandarsi alla Vergine Beata. Untasi poi con l’olio della lampada che ivi ardeva,
cominciò a migliorare e dopo pochi giorni rimase libera dalla sua infermità.