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Prebenda di Filetto di tanti Censi per l’ammontare complessivo annuo della somma
suddetta. E fu in tale occasione che il Vicario perpetuo risiedendo a Filetto, cominciò
a chiamarsi semplicemente Parroco di S. Lorenzo in Villa Filetto, e il Santuario di Sulo
venne riconosciuto solo come Oratorio pubblico.
Avendo poi l’Amministrazione generale del Fondo per il Culto in occasione della
liquidazione della Congrua Parrocchiale, riconosciuto il Santuario anzidetto come
Chiesa comparrochiale, S. E. Mons. Raimondo Jaffei con decreto del 24 febbraio 1917
ordinò e deliberò quanto segue:
1) Che la Chiesa di S. Maria in Sulo deve essere considerata come chiesa figliale
comparrochiale di Filetto;
2) Che il Parroco di Filetto deve ufficiare detta chiesa nelle ore e nei giorni sanciti dalla
tradizione;
3) Che lo stesso Parroco prò tempore è insignito del titolo di Parroco di Filetto e Sulo;
4) Che la manutenzione della Chiesa è a carico dello stesso Parroco;
5) Che il Parroco ha facoltà di celebrare in detta Chiesa qualunque funzione
parrocchiale, e i parrocchiani vi lucreranno, oltre le indulgenze proprie del santuario,
tutte le indulgenze proprie delle Chiese Parrocchiali;
6) Che nelle successive collazioni del Beneficio Parrocchiale di S. Lorenzo in Filetto
sarà aggiunto alFinvestito l’ufficio di Rettore di S.Maria in Sulo e dato il titolo di Parroco
di Filetto e Sulo.
La sacra Immagine
Vista la storia delle due parrocchie unite, vediamo ora la storia dell’Immagine, della
quale la Vergine si è servita per collocare in questo luogo il Trono delle sue grazie e
delle sue benedizioni.
Correva Tanno 1618, quando il signor Paolo Gambi col giovanetto suo figlio Pietro,
abitante in questi luoghi, si recò alla fiera a Lugo. Il giovanetto vista fra vari oggetti una
rozza ceramica di scuola faentina rappresentante la Vergine col bambino, pregò il
padre di volerla comprare. Fu esaudito, e le portò alla sua Villa situato a quei giorni a
circa 300 metri dalla chiesa di Sulo. Come si voleva a quei tempi, e come si ha analogo
esempio nella Madonna della Rovere, fu deliberato di appenderla ad un albero secco
vicino alla Villa.
Al mattino seguente, cosa mirabile, quell’albero già secco, secondo una memoria di