A metà strada fra Ravenna e Forlì, sorge un piccolo paese denominato Coccolia, frazione del Comune di Ravenna, la cui parrocchia appartiene al Vicariato Ravennate della Diocesi di Forlì-Bertinoro ed è dedicata all’Immacolata Concezione. Originariamente, dal 1522 al 1794, era presente una prima chiesa intitolata "Natività della Madonna", e poi “Santa Maria Nuova”. Ma nel tempo ebbe momenti degradati tanto da doverla chiudere sin dal maggio 1794. Dopo questa data, anche con la venuta di Napoleone in Italia, della chiesa non si ha più nessuna memoria, segno evidente che fu trascurata e chiusa al culto. Solo nel 1850 fu approvato il progetto dal Cardinale Falconiere per la costruzione di una nuova chiesa per un paese che nel frattempo cresceva e prendeva nuovo sviluppo. Alla nuova chiesa, inaugurata il 1 novembre 1864, fu dato il nome “Immacolata Concezione”, il cui Dogma era stato proclamato da Pio IX nel 1854 e dopo soli 6 anni dalle apparizioni a Lourdes, avvenute nei pressi della Grotta di Massabielle a Bernadette Soubirous nel 1858, dove con lo stesso titolo si era presentata la Vergine Maria. Rettore della stessa fu nominato l’ex gesuita Don Camillo Casanova che l’abbellì con arredi sacri e due tele dipinte dagli allievi della scuola del Cignani, oggi non più presenti.
Coccolia
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Coccolia (La Cuclì in romagnolo) è una frazione del comune di Ravenna, appartenente alla circoscrizione di Roncalceci. Gli abitanti sono 425. L'abitato si configura come un paese a sviluppo lineare articolato principalmente sulla statale 67 Tosco-Romagnola tra le città di Ravenna e Forlì ed è situato in prossimità del confine col comune della stessa Forlì. Il nome Coccolia è probabilmente una derivazione del termine latino medievale "acola" che indicava una conca paludosa. Il termine Coccolia è attestato con scarse variazioni fin dal 1098: Caucolia, Caucholia, Cocoliae. La parrocchia (intitolata all'Immacolata Concezione) appartiene al vicariato ravennate della diocesi di Forlì-Bertinoro. Fra il 1883 e il 1929 la vicina Longana era servita da una fermata sulla tranvia Forlì-Ravenna che percorreva l'argine sinistro del fiume Ronco e rappresentò all'epoca un importante strumento di sviluppo economico della zona.
LE ORIGINI:
Il nome Coccolia è probabilmente derivato dal vocabolo latino "acola", di cui si parlava nell'introduzione il quale indicava una conca paludosa e forse con alberi di noce. Il termine è attestato, con scarse variazioni fin dal 1098: Caucolia, Caucholia, Cocoliae. Nel codice diplomatico del Theiner, troviamo all'anno 1371, villa Caucholiae con focolari 3. Anticamente era dunque un piccolo gruppo di 3 case. Oggi gli abitanti sono circa 450 e per la maggior parte residenti lungo un solo lato della strada principale, la via Ravegnana. L'unico edificio sull'argine del fiume Ronco è l'ex stazione della tramvia a vapore che collegava Meldola a Ravenna (dal 1882 al 1929). Essa rappresentò un importante strumento di sviluppo economico della zona. Il paese fu un tempo molto rigoglioso e le stradine chiamate: via dei Calzolai, via dei Carrettieri, via dei Carradori, ne danno testimonianza. Certo è, che il paese dovette e deve il suo maggior sviluppo all'antico Molino e alla sua posizione sul canale Ravaldino che si getta nel Ronco. Ma non solo, annessa al Molino vi fu, fino al 1913 circa, una grande cartiera che dette lavoro ai residenti per lungo tempo. Nel 1923 fu acquistato tutto da Livio Spadoni e prese il nome “Molino Spadoni” …da allora macina grano. Successivamente, con spirito di innovazione, passò al figlio Libero e ora, dopo la terza generazione, è alla guida del figlio Leonardo Spadoni coadiuvato dal nipote Federico (figlio della sorella Luciana Spadoni). Anche le officine De Angelis hanno contribuito lungo gli anni al benessere del paese. Sin dal 1900
erano già presenti con la costruzione di rimorchi agricoli. La conduzione è sempre stata familiare iniziando con Pietro De Angelis poi ai figli Francesco, Rino, Egidio. Successivamente ai figli di quest’ultimi, Piero De Angelis, Piera De Angelis, Costanza De Angelis, Paola De Angelis e ora da Luca De Angelis e Paolo Pizzanelli. Inoltre, fin dal 1844, nel piazzale ora chiamato De Angelis, sorgeva la prima farmacia retta da Giuseppe Boattini passata poi al figlio Anacleto Boattini. Nel 1900 la farmacia si trasferì al centro del paese dove è ora. Fu poi condotta da Giovanni Boattini, poi dal figlio Giuseppe e ora, dopo cinque generazioni, dai figli di quest'ultimo, Cesare e Giovanni. Infine, nel 1900 fu aperto un primo ufficio postale dove lavorò la mitica Clara Galli e il Sig. Cantagalli, si trovava al piano terra della casa da Lei abitata poi fu trasferito nel tempo vicino alla farmacia dove si trova ora.
Tutte le informazioni sulla storia delle origini e della Chiesa sono tratte dal libro realizzato da Carla Garavini e giunto alla 2a edizione